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Evento dimostrativo di funzionamento di un prototipo di digestore innovativo

I ricercatori del Laboratorio Bioprodotti e Bioprocessi  del Centro Ricerche della Casaccia, Gian Paolo Leone e Daniele Pizzichini, e della sede ENEA presso l’Univ. di Camerino, Marco Antonini hanno partecipato lo scorso 26 giugno all’evento dimostrativo di funzionamento di un prototipo di digestore innovativo.

Foto ricercatori

I ricercatori del Laboratorio Bioprodotti e Bioprocessi  del Centro Ricerche della Casaccia, Gian Paolo Leone e Daniele Pizzichini, e della sede ENEA presso l’Univ. di Camerino, Marco Antonini hanno partecipato lo scorso 26 giugno all’evento dimostrativo di funzionamento di un prototipo di digestore innovativo  presente presso l’Az. Agr. Scolastici nella frazione di Macereto del comune di Pieve Torina  illustrando la tecnologia di processo e gli approcci strategici alla base delle attività sperimentali di ENEA nel Contratto di ricerca commissionato dall’Università di Camerino nel quadro del Progetto BIOSOS (BIOgas SOStenibile).

Il Contratto, della durata di 24 mesi, prevede la messa a punto di processi di filtrazione tangenziale a membrana per il recupero dalle acque del digestato prodotte, di nutrienti (es. PO43−, NH4+, K+, Ca2+, Mg2+) da re-impiegare nell’ambito agronomico a scopo di fertilizzazione, di frazioni ad elevata concentrazione di sostanza organica con proprietà ammendanti, di acqua per il reintegro nelle fasi di processo o per scopi irrigui.

Le attività del Laboratorio Bioprocessi e Bioprodotti  della Casaccia, già da anni inserite nel contesto della Bioeconomia Circolare, mirano secondo un approccio di sfruttamento in cascata a perseguire la valorizzazione del sottoprodotto della digestione anaerobica attraverso la proposta di fertilizzanti bio-based da utilizzare come alternativa ai prodotti di sintesi, favorendo l’implementazione di soluzioni in linea con gli obiettivi del Green Deal europeo (in particolare della Farm to Fork Strategy) di riduzione delle perdite di nutrienti di almeno il 50% entro il 2030 e di contrazione dell'uso di fertilizzanti di almeno il 20%, ed accogliendo gli inviti espressi nel Piano d’Azione (2020-2025) per l’attuazione della Strategia Italiana per la Bioeconomia (BIT II) di pieno sfruttamento del potenziale dei rifiuti organici attraverso un approccio incentrato sulle bioraffinerie multi-prodotto in grado di recuperare nutrienti e materiali di importanza critica quali azoto, fosforo e potassio, nonché di acqua pulita.

Le attività sperimentali saranno condotte presso la Hall tecnologica Processi Agro-industriali del Centro Ricerche ENEA della Casaccia, dove sono ospitate apparecchiature e impianti pilota per la filtrazione tangenziale con membrane di diverso materiale costitutivo (ceramico, polimerico) e differenti tagli molecolari che vanno dalla microfiltrazione, alla ultra e nanofiltrazione, sino alla osmosi inversa.

Nel corso del primo anno saranno sperimentati diversi layout di trattamento delle acque di digestato, favorendo un approfondimento di quelli che possano ottimizzare il recupero dei nutrienti e delle altre frazioni di interesse; nel secondo anno le soluzioni più promettenti saranno proposte su una scala pilota, trattando volumi dell’ordine di 300-500 litri di acque di digestato, permettendo di valutare la potenziale industrializzazione del processo anche secondo soluzioni impiantistiche integrate con il prototipo digestore attuale, secondo una una gestione di prossimità del sottoprodotto nel medesimo sito di produzione. 

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A cura di: 
Redazione Divisione Biotecnologie e Agroindustria
Ultimo aggiornamento: 30 Giugno 2023