Tavolo 1 - Cambiamenti Climatici
I cambiamenti climatici di origine antropica rappresentano una minaccia concreta alle condizioni di vita dell’uomo, riconosciuta, ormai, sia dalla comunità scientifica che dalle istituzioni politiche e amministrative, ma spesso percepita dall’opinione pubblica come meno pressante rispetto ad altri fattori che minano il benessere socio-economico e l’ambiente.
La regione mediterranea è ritenuta una delle aree geografiche più vulnerabili al cambiamento climatico, esposta a impatti sulla biodiversità, all’aumento nell’intensità e nella frequenza di eventi meteorologici estremi, a una consistente riduzione delle risorse disponibili, in particolare quella idrica, con conseguenze gravi per l’ambiente e per tutti i settori economici. Si prevedono, inoltre, importanti ripercussioni, dirette e indirette, sulla salute umana, a causa della diminuita sicurezza alimentare, del deterioramento della qualità dell’aria e della maggiore diffusione di agenti patogeni.
L’Unione Europea ha delineato un quadro normativo e finanziario per la riduzione e la gestione dei rischi derivanti dai cambiamenti climatici, richiedendo agli stati membri l’adozione di adeguate misure per l’abbattimento sostanziale e sostenuto delle emissioni dei gas climalteranti e per l’adattamento alle più severe condizioni di vita future. Tali politiche porteranno a profonde trasformazioni nei sistemi produttivi e negli stili di vita dei singoli stati e dell’Unione nel suo complesso, richiedendo un nuovo paradigma di sviluppo più sostenibile e attento sia ai costi economici che a quelli umani. È largamente riconosciuto che l’implementazione di tali politiche, oltre a ridurre i costi umani, ambientali e, in ultima analisi, economici derivanti dall’inazione, promuoverebbe nuove opportunità di investimento e di innovazione tecnologica compatibili con lo sfruttamento sostenibile delle risorse.
La mitigazione e l’adattamento ai CC sono processi complessi, che non si prefiggono di determinare soluzioni univoche e universali ai problemi posti dai cambiamenti climatici, ma di delineare percorsi iterativi per migliorare le conoscenze scientifiche e la qualità dell’intervento, verificandone costantemente l’efficacia e correggendone gli errori. Occorre, per questo, fare ricorso a una combinazione di approcci, metodi e strategie, continuamente validati e aggiornati.
ENEA, grazie alle sue competenze multidisciplinari nei settori delle scienze ambientali e dell’energia, allo storico rapporto con le attività produttive e all’esperienza nel trasferimento tecnologico alle imprese, può assumere un ruolo di coordinamento delle strategie di intervento e di eco-innovazione necessarie per la tutela dell’ambiente e della salute pubblica, la sostenibilità della crescita economica e per affrontare le nuove sfide poste dall’economia globalizzata.