Il 24 aprile 2023 è stato pubblicato dall’Agenzia Europea per l’Ambiente un aggiornamento su "Lo stato della qualità dell’aria in Europa 2023” relativo ai dati misurati dalle stazioni di monitoraggio europee per gli anni 2021 e 2022.
L'inquinamento atmosferico è infatti il più grande rischio ambientale per la salute in Europa, causa di malattie cardiovascolari e respiratorie che riducono le aspettative di vita e, nei casi peggiori, di decessi prevenibili. Il briefing presenta lo stato delle concentrazioni di inquinanti nell'aria ambiente nel 2021 e nel 2022 per gli inquinanti regolamentati – in particolare particolato atmosferico, ossidi di azoto e ozono - in relazione sia agli standard di qualità dell'aria dell'UE che ai livelli delle linee guida aggiornate dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) nel settembre 2021. La valutazione mostra che, nonostante i costanti miglioramenti, i superamenti degli standard di qualità dell'aria sono comuni in tutta l'UE, con concentrazioni ben al di sopra delle ultime raccomandazioni dell'OMS. L’inquinamento atmosferico risulta quindi una delle principali preoccupazioni per la salute dei cittadini europei.
In particolare, nel 2021, il 97% della popolazione urbana è stata esposta a concentrazioni di particolato fine superiori al livello di riferimento dell’OMS.
Le zone che hanno registrato le concentrazioni più elevate di particolato sono l'Europa centro-orientale e l'Italia, principalmente a causa delle emissioni dalla combustione di combustibili fossili-solidi per il riscaldamento domestico e nell'industria e dal settore agricoltura. In particolare, nell'Europa centrale e orientale, combustibili fossili solidi come il carbone sono ampliamente impiegati per il riscaldamento domestico, in alcuni impianti industriali e centrali elettriche. Insieme a un parco veicoli più vecchio queste sono le cause principali che determinano concentrazioni elevate di particolato. In Italia, invece, la Pianura Padana è un'area densamente popolata e industrializzata con particolari condizioni meteorologiche e geografiche che favoriscono l'accumulo di inquinanti atmosferici nell'atmosfera. Così, nel nord Italia le elevate concentrazioni di particolato sono dovute alla combinazione di un'elevata densità di emissioni antropiche, tra cui quelle legate all’agricoltura, e di condizioni meteorologiche e geografiche che favoriscono l’addensamento e la permanenza in atmosfera di particolato primario e la formazione di particelle secondarie.
Per quanto riguarda l’ozono e il biossido di azoto, tutti i paesi hanno riportato livelli superiori ai valori di riferimento per la salute, stabiliti dall'OMS.
I più alti livelli di ozono sono stati osservati nella regione mediterranea e nell'Europa centrale.
L’Unione Europea ha adottato lo “Zero Pollution Action Plan” con la finalità di ridurre il numero di morti premature del 55% al 2030 rispetto ai valori del 2005. In tal senso, la Commissione ha recentemente pubblicato (ottobre 2022) la nuova proposta di Direttiva sulla Qualità dell’Aria Ambiente (AAQD) per cercare di allineare i propri valori standard con quelli proposti dall’OMS, valori per i quali il report mostra superamenti per ogni Paese Europeo, in particolare per l’Italia per quel che concerne il particolato atmosferico, gli ossidi di azoto e l’ozono.
In tale contesto, l’ENEA supporta il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) nel negoziato di revisione della AAQD, attualmente in corso.
ENEA partecipa alla previsione quotidiana della qualità dell'aria in Europa all'interno del
consorzio CAMS (Copernicus Atmosphere Monitoring Service – European air quality forecasts). In particolare, il sistema MINNI produce mappe meteorologiche e di concentrazione di inquinanti atmosferici su tutta l’Italia con risoluzione temporale oraria e spaziale di 4 km per annualità storiche, previsioni a tre giorni (sistema FORAIR-IT) e scenari con orizzonte temporale 2030-2050.
Le elaborazioni prodotte da ENEA sono disponibili, previa registrazione, sulla piattaforma Air Quality Models Gateway.
ENEA inoltre partecipa ai lavori del gruppo FAIRMODE (Forum for Air Quality Modeling in Europe) della Commissione Europea, che ha un ruolo determinante nello stilare linee guida per la corretta applicazione dei diversi strumenti modellistici in supporto della AAQD. La recente riunione plenaria annuale di FAIRMODE è stata ospitata da ENEA a Roma, il 2 e 3 marzo 2023.