Organoidi come modello di studio dell’infiammazione nelle patologie intestinali
Gli organoidi sono uno dei modelli più innovativi in uso nella ricerca biomedica e consentono di ridurre o sostituire l’utilizzo dei modelli animali negli studi pre-clinici. Derivano da cellule staminali pluripotenti o da cellule e tessuti adulti, anche di tipo tumorale, prelevate dai pazienti e, a differenza dei metodi classici di coltura (a 2 dimensioni) si organizzano in una struttura tridimensionale che meglio simula l’architettura dell’organo originale.
Gli organoidi sono uno dei modelli più innovativi in uso nella ricerca biomedica e consentono di ridurre o sostituire l’utilizzo dei modelli animali negli studi pre-clinici. Derivano da cellule staminali pluripotenti o da cellule e tessuti adulti, anche di tipo tumorale, prelevate dai pazienti e, a differenza dei metodi classici di coltura (a 2 dimensioni) si organizzano in una struttura tridimensionale che meglio simula l’architettura dell’organo originale.
Questi modelli 3D trovano largo impiego nella ricerca biomedica, per diversi scopi fra cui testare potenziali farmaci, riducendo la discrepanza fra ciò che si studia in laboratorio e ciò che avviene nel paziente.
Grazie alla collaborazione con l’Università KU-Leuven e l’Università di Roma Sapienza, il protocollo di isolamento e mantenimento in coltura di organoidi intestinali originati da biopsia di paziente è stato riprodotto con successo nei laboratori TEB, permettendo di approfondire ulteriormente le nostre ricerche sulle patologie infiammatorie intestinali.
Nel lavoro da poco pubblicato sulla rivista internazionale International journal of molecular sciences [1], organoidi intestinali originati da pazienti affetti da colite ulcerosa, sono stati utilizzati per studiare la regolazione dell’attività delle proteine HMGB1 e PARP-1 nell’ambito della patogenesi delle malattie infiammatorie intestinali.
Il lavoro ha permesso di confermare la relazione tra queste due proteine nel controllare l’infiammazione intestinale e di offrire un valido modello in vitro per la futura sperimentazione di sostanze ad azione terapeutica.