Anticorpi fluorescenti da piante: svolta per la diagnostica rapida e sostenibile
Sviluppato un approccio sostenibile ed economico per la produzione di anticorpi fluorescenti per saggi immunodiagnostici rapidi in campo medico e agroalimentare.
La Divisione BIOTEC, in collaborazione con il Dipartimento di Chimica dell’Università di Torino e un'azienda slovena specializzata in diagnostica (la OR-EL d.o.o.), , unendo competenze di biologia, biochimica, chimica e fisica, ha ingegnerizzato con successo nuovi anticorpi (immunoglobuline di tipo G) ricombinanti fluorescenti, creando molecole "pronte all'uso" che non necessitano di ulteriori modifiche chimiche post-produzione. Questo è stato possibile fondendo un anticorpo monoclonale con due diverse proteine fluorescenti (verde-GFP e arancione-CyOFP1). La produzione di queste biomolecole è stata realizzata sfruttando la tecnologia del Plant Molecular Farming, utilizzando la pianta Nicotiana benthamiana come un bioreattore sostenibile, economico e facilmente scalabile.
Gli anticorpi ingegnerizzati hanno dimostrato la capacità di mantenere una duplice funzionalità: riconoscere il bersaglio (nel caso specifico, l'aflatossina M1, una tossina contaminante nei prodotti lattiero-caseari) e di emettere luce fluorescente verde o arancione. Per valutarne l'applicazione, gli anticorpi fluorescenti sono stati impiegati per la messa a punto preliminare di due sistemi di screening rapido per la rilevazione della tossina: un immunosaggio a flusso laterale (LFIA) e un dispositivo basato su un diodo organico a emissione di luce (OLED).
I risultati, pubblicati sulla prestigiosa rivista internazionale Plant Biotechnology Journal, hanno confermato la possibilità concreta di sviluppare nuovi e rapidi sistemi analitici basati su anticorpi ricombinanti fluorescenti prodotti in modo sostenibile, evidenziando il ruolo dell'ENEA nell'innovazione biotecnologica per la salute e sicurezza agroalimentare[1]
