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Fiume Po: intervento sperimentale di estirpazione della vegetazione esotica

ENEA ha partecipato il 22 luglio ad una task-force di volontari, tecnici e ricercatori per ripulire il tratto torinese del Po a Torino, dove l’assenza di precipitazioni ha aggravato il fenomeno della proliferazione abnorme di vegetazione acquatica. Si tratta di un intervento sperimentale coordinato di rimozione manuale, tramite estirapazione, tra le bancate più cospicue.

Intervento sperimentale di Estirpazione della vegetazione esotica nel fiume Po

ENEA ha partecipato il 22 luglio ad una task-force di volontari, tecnici e ricercatori per ripulire il tratto torinese del Po a Torino, dove l’assenza di precipitazioni ha aggravato il fenomeno della proliferazione abnorme di vegetazione acquatica. Si tratta di un intervento sperimentale coordinato di rimozione manuale, tramite estirapazione, tra le bancate più cospicue. L’operazione è stata decisa nel corso di un tavolo tecnico, convocato dall’assessore Francesco Tresso insieme agli uffici del servizio Ponti e Vie d’Acqua, a cui hanno partecipato rappresentanti del Parco del Po piemontese, Gdl Specie vegetali esotiche della Regione Piemonte, Città Metropolitana di Torino, ARPA Piemonte, ENEA, Università di Torino. Otto circoli remieri (Esperia, Amici del Fiume, Cerea, Caprera, Armida, Canottieri Torino, CUS Torino, Eridano) hanno messo a disposizione personale e imbarcazioni. La Città si occupa dell’attrezzatura necessaria, mentre i ricercatori di Enea,  i tecnici di Città Metropolitana ed Ente Parco Po forniscono ai numerosi partecipanti hanno fornito ai partecipanti le indicazioni utili per svolgere correttamente lo sradicamento.

Le perduranti condizioni climatiche di questi ultimi mesi hanno aggravato ulteriormente il fenomeno della proliferazione abnorme di vegetazione acquatica nel tratto cittadino del Po. Gli sfalci predisposti dalla Città nei mesi scorsi non sono stati risolutivi, anche a causa della persistente mancanza di precipitazioni. Nell’ultimo sopralluogo effettuato sul fiume, è emersa inoltre una significativa presenza della specie esotica invasiva Elodea nuttallii, caratterizzata da una forte capacità riproduttiva, che rende quindi pericoloso effettuare operazioni di sfalcio di tipo meccanico. L'Elodea è una pianta acquatica di orgine tropicale, utilizzata in stagni e acquari domestici, che ha trovato in questa stagione di gravissima siccità, le condizioni ideali per proliferare: temperature di 37 gradi e un fiume in secca. L'operazione di sradicamento è un intervento sperimentale e non risolutivo dettato dall'emergenza di questo periodo. 

 

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