Mangiare meglio, sprecare meno
In occasione della dodicesima giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare, la Dott.ssa Chiara Nobili, ricercatrice del laboratorio innovazioni filiere alimentari di ENEA, è stata ospite a Radio3 Scienza, la trasmissione scientifica che, tramite interviste, dibattiti, approfondimenti e reportage, affronta temi d'attualità che riguardano il mondo scientifico.
In occasione della dodicesima giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare, la Dott.ssa Chiara Nobili, ricercatrice del laboratorio innovazioni filiere alimentari di ENEA, è stata ospite a Radio3 Scienza, la trasmissione scientifica che, tramite interviste, dibattiti, approfondimenti e reportage, affronta temi d'attualità che riguardano il mondo scientifico. Nel corso dell'intervista è stato affrontato il tema dello spreco alimentare, del suo significato e di quali sono le differenze con le altre terminologie, come eccedenza o scarto, che troppo spesso confondiamo, facendoli convergere in un unicum che non rispecchia pienamente la complessità propria di questo fenomeno. Passando ai dati, in Europa, nel 2024 sono state prodotte cica 59 tonnellate di quello che viene considerato spreco alimentare, in questo scenario l'Italia è ai primi posti, non positivamente, con i suoi 9 milioni di tonnellate prodotte, seguita subito dopo da Francia e Germania. A livello nazionale, questi dati vanno in netto contrasto col nostro quadro normativo, che tramite anche la "Legge Gadda" ci fanno figurare come uno dei paesi più virtuosi in un'ottica di riduzione degli sprechi alimentari. Questa incongruenza tra piano normativo e piano "reale" di riduzione degli sprechi alimentari, ci restituisce un scenario in cui queste due variabili corrono a velocità diverse, spesso non incontrandosi, pertanto, suggerisce la Dott.ssa Nobili , è necessario promuovere opere di informazione e convincimento nei confronti dei consumatori, visto che circa il 70% dello spreco avviene nelle nostre case.