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Ellisolandia elongata: potenziale ‘mitigatore’ degli effetti del cambiamento climatico

L’alga corallina Ellisolandia elongata ‘oasi’ di biodiversità e potenziale ‘mitigatore’ degli effetti del cambiamento climatico

L’alga corallina Ellisolandia elongata: ‘oasi’ di biodiversità e potenziale ‘mitigatore’ degli effetti del cambiamento climatico.

ll progetto dal titolo: ‘Will coralline algae reef mitigate climate change effects on associated fauna?’ è stato avviato dal Centro ENEA di Santa Teresa, in collaborazione con il Centro  di Frascati, l’Università di Portsmouth (PI) ed il CNR, grazie ad un finanziamento della Royal Society (International Exchange Grant).

Gli obiettivi del progetto, della durata di due anni (2016-2018), sono: (1) testare l’idoneità di micro-reef artificiali (‘mimics’) trapiantati in ambiente naturale, che simulano la struttura e proprietà dell’alga corallina Ellisolandia elongata, alla colonizzazione da parte di altri organismi marini; (2) testare l’effetto di mitigazione al cambiamento climatico esercitato da E. elongata, naturale, sulla fauna associata.
E. elongata è un’alga con una struttura (tallo) a baste di carbonato di calcio, composta da una parte incrostante e fronde erette flessibili. Ampiamente distribuita lungo le coste del Mediterraneo, la specie cresce sia su substrati rocciosi naturali che artificiali, in una fascia compresa tra gli 0 e circa 5 m di profondità. Sebbene prediliga aree soggette a moto ondoso sostenuto, E. elongata si può trovare in ambienti calmi e confinati e, come specie tollerante, è in grado di sopportare periodi fuori dall’acqua e forti variazioni di temperatura, salinità e pH. Grazie alla sua struttura, E. elongata fornisce importanti servizi ecosistemici quali la promozione di biodiversità e contributo nel ciclo del carbonio in mare.
I ‘mimics’ sono stati realizzati nel Centro Ricerche Ambiente Marino di Santa Teresa, in collaborazione con il Centro Ricerche Frascati, che ha permesso l’esecuzione di scansioni micro-tomografiche, propedeutiche alla realizzazione dei master delle fronde. Dai master, fatti con la stampante 3D, sono state ottenute le fronde artificiali flessibili realizzate con resine siliconiche atossiche e epossidiche, che hanno mantenuto caratteristiche strutturali che simulano le proprietà dell’alga naturale.
Lo scorso maggio, 60 ‘mimics’ sono stati ‘trapiantati’ all’interno del reef naturale (circa 50 cm di profondità) nella Baia di Santa Teresa (La Spezia) per avviare la fase di acclimatazione, necessaria a permettere il ricoprimento dei ‘mimics’ da parte del biofilm batterico.
Entro fine mese verrà finalizzato e attivato un osservatorio multiparametrico, sia marino e aereo, posizionato in loco. Il monitoraggio meteo-marino sarà realizzato in collaborazione con il CNR ISMAR di Bologna e Trieste, ed i colleghi ENEA del Laboratorio di Osservazione e Analisi della Terra e del Clima, oltre che dal Centro di Santa Teresa. Attraverso l’osservatorio verranno acquisiti, per un anno, parametri quali temperatura, salinità, intensità luminosa, alcalinità totale, pH, ossigeno, torbidità, carbonati, pCO2 atmosferica, velocità e direzione del vento, pressione atmosferica, radiazione solare globale.
A giugno 2018, i reef naturali e i ‘mimics’ verranno messi in vasca presso il Centro Ricerche Ambiente Marino di Santa Teresa, e sottoposti a sperimentazione per 3 mesi (valori di pH e temperatura-heat waves- attuali e previsti per il 2100). Durante questa seconda fase verranno monitorati i parametri chimico-fisici in vasca, le risposte fisiologiche dell’alga e, naturalmente, verranno determinate specie ed abbondanze relative della fauna associata a reef naturali e ai ‘mimics’.
L’innovatività di questo studio è a due diversi livelli: innanzitutto capire, nel contesto del cambiamento climatico in corso, come un organismo, che fornisce importanti servizi ecosistemici, possa agire come ‘mitigatore’ degli effetti del cambiamento climatico sulla fauna ad esso associata. Inoltre, data la somiglianza dei ‘mimics’, per forma e struttura, all’alga naturale, l’effettiva idoneità alla colonizzazione aprirebbe le porte ad applicazioni future che potrebbero prevedere, ad esempio, la creazione di micro reef artificiali con bio-plastiche da utilizzare per interventi di habitat restoration.

Referenti per ENEA: Chiara Lombardi, Giancarlo Raiteri

Blog del progetto: https://medclimalizers.wordpress.com

New Scientist:https://www.newscientist.com/article/2134211-rubber-algae-help-create-fi...

Daily Mail: http://www.dailymail.co.uk/sciencetech/article-4596702/Synthetic-reefs-o...

A cura di: 
Redazione Divisione Impatti Antropici e del Cambiamento Climatico sul Territorio
Ultimo aggiornamento: 2 Novembre 2021