RIASSUNTO Nel presente lavoro sono riportati i risultati ottenuti dallo sviluppo di un programma sperimentale finalizzato alla produzione su larga scala di ceppi di lieviti antagonisti da utilizzare nella lotta biologica in post-raccolta su agrumi, uva e fragole contro i funghi fitopatogeni Penicillium digitatum Sacc. e Botrytis cinerea Pers. ex Fr. Due ceppi di lievito, Pichia guilliermondii e Pichia anomala, selezionati per la loro elevata efficacia come agenti di controllo biologico in post-raccolta, sono stati utilizzati per ottimizzare e standardizzare le procedure operative dei processi di crescita in coltura liquida agitata in “batch” e di liofilizzazione per la produzione su scala pre-industriale. Sono state messe a punto metodiche genomiche e biochimiche rapide, sensibili ed affidabili per l’identificazione a livello di specie dei due ceppi utilizzati durante le fasi del processo. Sono state inoltre utilizzate metodologie microbiologiche per il controllo di qualità allo scopo di verificare l’assenza di microrganismi contaminanti e di valutare la vitalità del lievito nei prodotti liofilizzati ottenuti alla fine del processo di produzione. PAROLE CHIAVE [CONTROLLO BIOLOGICO, POST-RACCOLTA, LIEVITI ANTAGONISTI, PRODUZIONE SU SCALA INDUSTRIALE, PICHIA GUILLIERMONDII, PICHIA ANOMALA] SUMMARY PRODUCTION ON INDUSTRIAL SCALE OF ANTAGONISTIC YEASTS USED IN THE POSTHARVEST BIOLOGICAL CONTROL This work reports the results obtained by a program aimed at the production on industrial scale of antagonistic yeasts, to be used for the postharvest biological control of the fungal pathogens Penicillium digitatum Sacc. and Botrytis cinerea Pers. ex Fr. on citrus fruits, grapes and strawberries. Two strains of the yeasts, Pichia guilliermondii and Pichia anomala, selected for their high performances on postharvest control, were used for the optimization of the processes of growth and lyophilization on industrial scale using batch cultivation in fermentation systems. Genomic and biochemical methods were also developed in order to obtain a fast and reliable identification of the two strains. Microbiological methods were also used for the quality control, in order to verify the absence of contaminant microorganisms and evaluate the vitality of the lyophilized product obtained at the end of the production cycle.