Progetto PVS-Vanuatu
Habitat mapping marino costiero: sviluppo di un piano nazionale dell'ambiente marino e di una rete di aree marine protette per la Repubblica di Vanuatu
Il Progetto Habitat mapping marino costiero: sviluppo di un piano nazionale dell'ambiente marino e di una rete di aree marine protette per la Repubblica di Vanuatu (Melanesia, Oceano Pacifico) fu concordato nel 2017 tra il Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica, già Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, e la “Divisione affari marittimi e oceanici” del Ministero degli Affari Esteri della Repubblica di Vanuatu. Il Progetto ha l’obiettivo di fornire assistenza tecnica ai policy makers, tramite la realizzazione di una cartografia digitale degli habitat marino-costieri, per la realizzazione di un Piano Nazionale dell’Ambiente Marino con lo sviluppo di una rete nazionale di Aree Marine Protette.
L’arcipelago della Repubblica di Vanuatu si trova nell’Oceano Pacifico occidentale, in Melanesia, a circa 1.000 miglia a est dell'Australia, 310 miglia a est della Nuova Caledonia, a ovest delle Fiji e a sud delle Isole Salomone. Vanuatu è un arcipelago di circa 83 isole di origine vulcanica, divise in sei province. L'arcipelago si estende da nord a sud per circa 800 km, con una superficie complessiva di 12.200 km2.
Gli habitat marino-costieri delle isole oceaniche, come le barriere coralline, le mangrovie, le praterie di fanerogame e i loro ecosistemi associati, sono ambienti di pregio ma molto fragili, minacciati in tutto il mondo dai cambiamenti climatici (riscaldamento globale, acidificazione degli oceani, innalzamento del livello del mare), dai disturbi naturali ed eventi estremi (tempeste, cicloni, etc.) e dalle crescenti pressioni antropiche (turismo, pesca, ancoraggio, inquinamento, urbanizzazione). Le conseguenze dei cambiamenti climatici stanno suscitando preoccupazioni per il mantenimento del funzionamento dell'ecosistema marino e i relativi servizi ecosistemici forniti dalle barriere coralline.
La popolazione della Repubblica di Vanuatu vive principalmente sulle coste, dipende da ecosistemi costieri e tali ecosistemi come le barriere coralline, le praterie marine e i mangrovieti forniscono cibo, materiali da costruzione, protezione costiera, servizi come la pesca e il turismo e molti altri benefici.
L'utilizzo delle tecnologie di Osservazione della Terra da satellite (telerilevamento) e dei Sistemi Informativi Geografici GIS è ormai da molto tempo impiegato per visualizzare informazioni sulla situazione near real time dell'ambiente in qualunque area del pianeta.
In particolare, in questo progetto, tali tecnologie permettono di osservare la risposta dell'ecosistema marino ai cambiamenti climatici. La necessità di gestire efficacemente gli habitat di barriera corallina e gli ambienti costieri associati come mangrovie e fanerogame, richiede la capacità di documentare il loro stato attuale e valutarne i cambiamenti nel tempo, rilevando anche i degradi ambientali che agiscono su piccola scala e che possono essere evitati con azioni di gestione locale. La capacità di cartografare, misurare e accertare da remoto la salute e lo stato di questi preziosi ecosistemi rappresenta un validissimo strumento di gestione ambientale per quantificare i danni e la vulnerabilità dell'habitat marino costiero in aree di alto valore naturale ed economico.
Nell’ambito del progetto, le attività ENEA sono relative ai due seguenti work-package: WP0 e WP2.
WP0 (Avvio e Gestione del progetto): il Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica ed ENEA hanno svolto, insieme alla Divisione affari marittimi e oceanici del Ministero degli Affari Esteri della Repubblica di Vanuatu (MAEV), attività di avvio e gestione del progetto. Questo work-package è concluso.
WP2 (Habitat Mapping): ENEA sta realizzando le attività di analisi e interpretazione di immagini satellitari Sentinel-2 (Programma COPERNICUS; https://www.copernicus.eu) al fine di ottenere una cartografia digitale relativa all’habitat mapping marino costiero. Il WP2 è nella sua fase finale e richiede un sopralluogo dei ricercatori ENEA per valutare l’accuratezza del modello cartografico sviluppato tramite le tecnologie di telerilevamento. La missione è stata fino a oggi rinviata a causa della pandemia COVID-19, ma è programmata per l’estate 2023.
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