Il Progetto intende sviluppare biosensori innovativi dedicati ad analisi non invasive dei Beni culturali per monitorare il loro stato di degrado. In particolare, si intendono sviluppare biosensori elettrochimici amperometrici, in cui l’elettrodo di lavoro, costituito da una biomolecola ancorata su materiali nanostrutturati, è protetta con una membrana imbevuta di elettrolita. Essi saranno dedicati all’analisi di superfici solide per la determinazione qualitativa e quantitativa del glucosio, il principale prodotto di degrado di libri, tappeti e arazzi, che sono costituiti da fibre vegetali, come cotone, lino e canapa. L’utilizzo dei biosensori consente di avere vantaggi sia economici che tecnici: il costo della strumentazione è modesto; l’analisi è non-invasiva, facile e veloce; l’area sottoposta allo studio è limitata; la misura può essere eseguita in continuo, in loco e in tempo reale. Poiché attualmente il monitoraggio dei Beni culturali è effettuato con strumenti di analisi altamente invasivi e costosi, lo sviluppo di questo dispositivo, che intende sostituire tali tecniche convenzionali, promette di avere un importante impatto sull’ampio mercato ancora vergine delle tecnologie abilitanti applicate ai Beni culturali. Il progetto risulta essere, pertanto, un’azione strategica che consente, mediante un approccio all’innovazione proattiva, di penetrare pionieristicamente tale settore di mercato con significativi risvolti economici e sociali.