Project BIONANOINLEGNO
INnovazioni BIO e NANOtecnologiche nel de-restauro, conservazione e restauro sostenibile dei Manufatti in LEGNO dei Beni Culturali. Casi studio su campioni archeologici, storico-artistici e dell’arte contemporanea
Obiettivo del progetto è lo sviluppo di trattamenti innovativi sostenibili basati su bionanotecnologie per il de-restauro e il restauro di manufatti lignei storico-artistici, dell’arte contemporanea e archeologici, anche subacquei. Nel de-restauro verranno considerati alcuni materiali fortemente impiegati in passato sul legno come il PEG (per legni archeologici sommersi), l’olio di lino e il paraloid (per i legni storico-artistici). Nel caso dei manufatti dell’arte contemporanea saranno considerati processi di delaminazione e degrado strutturale di compositi in legno. Le soluzioni proposte saranno basate sull’impiego di preparati commerciali, miscelati in maniera innovativa per giungere alla formulazione di nuovi prodotti. In particolare si è scelto di lavorare su gel di natura peptidica, da utilizzare per consolidamenti del legno, oppure funzionalizzati con enzimi e batteri per il de-restauro. Le prove saranno condotte su provini che simulano condizioni reali e su manufatti appositamente prescelti come caso pilota, nell’ambito dei beni storico artistici, dell’arte contemporanea e archeologici. L’implementazione con la diagnostica strumentale e la diagnostica molecolare sui biodeteriogeni permetterà di raggiungere un’ efficienza, non solo nella preparazione dei prodotti bionano-based, ma anche sui protocolli, così da identificare le condizioni di massima efficienza ambientale per l’attività batterica e/o enzimatica nell’ applicazione sui manufatti in legno. Il risultato atteso è la costruzione di una eco-filiera per il de-restauro ed il restauro del legno nei Beni Culturali, proponendo materiali innovativi, di interesse da parte degli stakeholders principali.
Il progetto nasce in risposta alla necessità di rimuovere dai manufatti lignei, i materiali utilizzati in antichi restauri e degradatisi nel tempo, per sostituirli con sostanze che rispondano a criteri di sostenibilità ambientale ed economica e tutelino la salute di operatori e fruitori.
Il progetto è coordianto dall'Università della Tuscia (DIBAF laboratorio WOODINCULT) in collaborazione con Università “La Sapienza”, Dip. Chimica,Istituto Centrale per il Restauro, Emmebi Diagnostica Artistica srl, Spin Off WSENSE ed ENEA.